La capacità immaginifica dell’essere umano è racchiusa nell’abilità di compiere voli pindarici mentre osserva ciò che lo circonda metabolizzando le sue sensazioni. Questa festa di sinapsi porta l’individuo a vivere un processo incontrollabile ed esistenziale: provare emozioni.
E’ qui che il valore infinitesimale di una foto o di un poema ritrovato si espande oltre il confine del tangibile, diventando veicolo per un’esperienza catartica, pregnante di empatia, dove la rappresentazione della figura umana diviene eterea, senza tempo e spazio. Un luogo ignoto, dove memorie offuscate e desideri incerti si fanno matrice di una forza ineffabile.
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